giovedì 25 maggio 2017

Per rabbia e per amor di polemica

Capita di provare rabbia sul posto di lavoro, di essere particolarmente stressati, di prendersela con i colleghi, specialmente se non collaborativi, di essere scontenti e nervosi nei confronti dei capi, di ricevere seccature dall'esterno. D'altronde, lo stress lavorativo non è un'invenzione recente.
Magari vi è il rischio di trascendere, di andare oltre il livello di guardia. Certo, non capiterà a tutti, poiché ognuno avrà un diverso modo di reagire, ma accade. Sicuramente, non è un bene per la nostra salute, non è bello nei confronti degli altri, con i quali vorremmo mostrarci sempre sereni, sorridenti, pacati. Ma, purtroppo, la nostra condizione di esseri umani può portarci anche a questo. E, di certo, la gogna mediatica non è la punizione migliore.
Fatte queste premesse, non ho davvero intenzione di avventurarmi nella polemica sulle frasi pronunciate da Flavio Insinna, che avrà certamente sbagliato, ma rimane per me un professionista di buon livello. Una polemica che, comunque, continua a imperversare, considerato che diversi utenti social amano introdursi con ardore e insistenza in qualunque discussione, per ambire alla laurea in Tuttologia.


Invece, vorrei innescare una piccola polemica su programmi come Striscia la notizia o le Iene che, a volte, pur di ottenere scoop clamorosi, non esitano a svergognare chiunque, magari prendendosi rivincite personali e utilizzando mezzi poco ortodossi (chi ha spedito il fuori onda a un'azienda concorrente, come ha giustamente sottolineato Selvaggia Lucarelli?). In alcuni casi, sono state svelate alcune truffe, ma in altre situazioni, certi servizi esaltanti non solo hanno creato inutili polemiche, ma hanno procurato anche danni: mi viene in mente il servizio delle Iene sul caso Unar, un chiaro esempio di informazione distorta. Come sempre, c'è chi, pur di ottenere clamore mediatico, calpesta la dignità delle persone.

Nessun commento:

Posta un commento