Secondo un ormai ben noto e collaudato leitmotiv di Beppe
Grillo, la colpa è sempre dei giornalisti che deformano il punto di
vista dei leader politici e falsano le notizie. Al punto che
il comico, nonchè leader pentastellato, tempo fa aveva addirittura
proposto una giuria popolare che avrebbe dovuto valutare la
veridicità delle notizie pubblicate dai quotidiani.
E così, mentre Trump si insedia alla Casa Bianca e da avvio alla sua
politica protezionististica, in netta controtendenza con quella di
Obama, Beppe afferma, in un'intervista al Journal du Dimanche che la
politica internazionale ha bisogno di uomini di Stato forti come
Trump e Putin e che lui li vede come un beneficio per l'umanità.
Salvo, poi, smentire il giorno dopo, affermando di non aver
pronunciato quelle parole e scagliandosi contro i "traduttori
traditori".
A quanto pare, per i grillini c'è sempre un "complotto"
dietro. Peccato, però, che le parole sopra riportate siano l'esatta
traduzione dell'intervista rilasciata in francese da Grillo, nello
stralcio riportato sul sito di David Puente, bravissimo blogger,
molto abile nello stanare i "bufalari" e i complottisti.
Dunque, Trump e Putin sarebbero un beneficio per l'umanità. Devo
ammettere che fatico molto ad accettare e condividere questo punto di
vista, mentre penso alle numerose manifestazioni di protesta che
hanno accompagnato l'avvio dell'attività del Presidente Trump,
proteste che sono state definite da un giornale nostrano di "sapore
antico", forse perchè dopo tanti anni migliaia di donne si
sentono costrette a tornare a manifestare per diritti che si
consideravano acquisiti.
Ancora di più, mi sembra assurdo considerare Putin come un beneficio
per l'umanità: leggi che vietano qualsiasi manifestazione in favore
dei diritti degli omosessuali - perchè bisogna pensare solo alle
coppie che generano prole - autoritarismo ai limiti della dittatura,
culto della personalità, violazione dei diritti umani, accuse di
eliminazione fisica dei dissidenti ... e si potrebbe continuare a
lungo.
In realtà, dovremmo essere abituati alle cosiddette "verità
relative" grilline ovvero "affermo qualcosa, ma volevo
intendere altro". Potremmo pensare al tanto sbandierato
referendum sull'euro. Molti esperti di diritto si sono affrettati a
ricordare ai pentastellati che il nostro ordinamento costituzionale
(articolo 75) non consente i referendum abrogativi sulle leggi di
autorizzazione alla ratifica di trattati internazionali. Da qui la
precisazione di Di Battista: in realtà, l'obiettivo è adottare un
referendum di "indirizzo" che consenta di consultare in
maniera non vincolante la popolazione su una determinata questione
politica, come accadde nel 1989. Peccato che anche in tal caso
occorrerebbe una legge costituzionale e, nel caso in cui la
popolazione decida di abbandonare l'euro, l'unica procedura prevista
dai Trattati europei sia quella di abbandonare l'Unione europea. In
pratica, o in Europa con l'euro o fuori dall'Europa.
Aspetto, infine, di avere notizie e sviluppi sull'ultima verità
relativa :"governeremo sempre e comunque da soli, ma stavolta ci
alleiamo con Salvini".
(Inizialmente
pubblicato in data 24 gennaio 2017)
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