mercoledì 24 gennaio 2018

Bizzarre inquietudini di un blog

Scrivere in un blog. Fino a due anni fa mi appariva come un sogno meditato e custodito a lungo, un sogno che ha, poi, iniziato a realizzarsi. In fondo non era così difficile: bastava semplicemente trovare il coraggio e la volontà, premere qualche tasto e incominciare a scrivere.
Certo, da allora sono stato abbastanza inquieto: ho aperto blog su varie piattaforme, ne ho cambiato aspetto, obiettivi, contenuti. Ho seguito linee di continuità che hanno subito svolte improvvise, alla ricerca di un sentiero lungo il quale ritrovarmi e sentirmi a mio agio.
Ho cercato di dare una forma precisa ai miei pensieri, di catalogare adeguatamente le mie riflessioni, i miei interessi, quasi in modo maniacale. E il primo blog che ho creato è stato destinato esclusivamente alla mia passione per i libri e la letteratura (raggiungibile tramite questo link Un faro nella nebbia).
Devo, quindi, decidere come continuare a utilizzare questo spazio creato un anno fa, che chiamai "Diario notturno" pensando a Ennio Flaiano e al suo splendido libro, con la successiva aggiunta del termine "inquieto scribacchino", che, in fondo, rappresenta ciò che ogni tanto sento di essere.
Cerco di capire, in questi giorni, cosa vorrei davvero scrivere nei ritagli di tempo che riesco a ricavare tra i vari impegni quotidiani. Magari raccontarmi nel profondo, prendere spunto da ciò che mi accade quotidianamente, riflettere su frasi che mi capita di ascoltare o leggere. E, poi, dare sfogo a un desiderio creativo che mi insegue da anni chiedendo di essere finalmente soddisfatto, personaggi che continuano a ronzare nella mente, appena abbozzati, che cercano di formarsi, uscire fuori e intraprendere un loro ben definito percorso.


Quando penso alla possibilità di parlare di sé, mi viene in mente una strana domanda che qualcuno mi fece tempo fa: "Cosa faresti se potessi leggere nel pensiero delle persone?". È una domanda certamente spiazzante, un'ipotesi astratta che fa riferimento a fenomeni paranormali. Eppure, io ho una risposta certa, perché, in realtà, mai desidererei leggere nella mente altrui, così come non vorrei mai che qualcuno si intrufolasse nei miei pensieri. Forse perché avrei paura di scoprire troppo quei profondi abissi di malvagità che potrebbero nascondersi in alcune menti, o semplicemente perché la considererei una forma di violazione di una sfera intima.
Credo che le persone debbano potersi rivelare poco alla volta, secondo i propri tempi, la propria volontà, selezionando ciò che realmente desiderano esternare al mondo. Con questo, non voglio certamente negare la bellezza della sincerità, ma credo pure che essere eccessivamente trasparenti, esporre e buttar fuori qualsiasi cosa passi per la testa non sia un grande vantaggio.
Mi convinco sempre di più che sia meglio ponderare, mettere ordine nel cumulo dei propri pensieri, esternare ciò che si desidera realmente far conoscere di sé. E questo blog potrebbe continuare ad aiutarmi molto nella selezione dei pensieri.
Ecco, intanto, una piccola scaletta di rubriche da sviluppare:
  • Vita quotidiana;
  • Aforismi;
  • Focus di attualità;
  • Racconti.

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