Scrivere
in un blog. Fino a due anni fa mi appariva come un sogno meditato e
custodito a lungo, un sogno che ha, poi, iniziato a realizzarsi. In
fondo non era così difficile: bastava semplicemente trovare il
coraggio e la volontà, premere qualche tasto e incominciare a
scrivere.
Certo,
da allora sono stato abbastanza inquieto: ho aperto blog su varie
piattaforme, ne ho cambiato aspetto, obiettivi, contenuti. Ho seguito
linee di continuità che hanno subito svolte improvvise, alla ricerca
di un sentiero lungo il quale ritrovarmi e sentirmi a mio agio.
Ho
cercato di dare una forma precisa ai miei pensieri, di catalogare
adeguatamente le mie riflessioni, i miei interessi, quasi in modo
maniacale. E il primo blog che ho creato è stato destinato
esclusivamente alla mia passione per i libri e la letteratura
(raggiungibile tramite questo link Un faro nella nebbia).
Devo,
quindi, decidere come continuare a utilizzare questo spazio creato un
anno fa, che chiamai "Diario notturno" pensando a Ennio
Flaiano e al suo splendido libro, con la successiva aggiunta del
termine "inquieto scribacchino", che, in fondo, rappresenta
ciò che ogni tanto sento di essere.
Cerco
di capire, in questi giorni, cosa vorrei davvero scrivere nei
ritagli di tempo che riesco a ricavare tra i vari impegni quotidiani.
Magari raccontarmi nel profondo, prendere spunto da ciò che mi
accade quotidianamente, riflettere su frasi che mi capita di
ascoltare o leggere. E, poi, dare sfogo a un desiderio creativo che
mi insegue da anni chiedendo di essere finalmente soddisfatto,
personaggi che continuano a ronzare nella mente, appena abbozzati,
che cercano di formarsi, uscire fuori e intraprendere un loro ben
definito percorso.
Quando
penso alla possibilità di parlare di sé, mi viene in mente una
strana domanda che qualcuno mi fece tempo fa: "Cosa faresti se
potessi leggere nel pensiero delle persone?". È una domanda
certamente spiazzante, un'ipotesi astratta che fa riferimento a
fenomeni paranormali. Eppure, io ho una risposta certa, perché, in
realtà, mai desidererei leggere nella mente altrui, così come non
vorrei mai che qualcuno si intrufolasse nei miei pensieri. Forse
perché avrei paura di scoprire troppo quei profondi abissi di
malvagità che potrebbero nascondersi in alcune menti, o
semplicemente perché la considererei una forma di violazione di una
sfera intima.
Credo
che le persone debbano potersi rivelare poco alla volta, secondo i
propri tempi, la propria volontà, selezionando ciò che realmente
desiderano esternare al mondo. Con questo, non voglio certamente
negare la bellezza della sincerità, ma credo pure che essere
eccessivamente trasparenti, esporre e buttar fuori qualsiasi cosa
passi per la testa non sia un grande vantaggio.
Mi
convinco sempre di più che sia meglio ponderare, mettere ordine nel
cumulo dei propri pensieri, esternare ciò che si desidera realmente
far conoscere di sé. E questo blog potrebbe continuare ad aiutarmi
molto nella selezione dei pensieri.
Ecco,
intanto, una piccola scaletta di rubriche da sviluppare:
- Vita quotidiana;
- Aforismi;
- Focus di attualità;
- Racconti.
Nessun commento:
Posta un commento